Nasa: un viaggio sola andata per Marte. "Colonizzare il pianeta rosso"

Ed ora immaginate che vi si proponga un viaggio. Un lungo viaggio interplanetario con destinazione Marte. Ma di sola andata! No, non è fantascienza, ma un progetto nuovo di zecca firmato Nasa e Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), che hanno pianificato quel che nell’ambiente è ormai noto come 'Hundred-Year Starship', ossia una navicella spaziale che impiegherà cento anni per eseguire la sua missione sul pianeta rosso. Con la prospettiva che gli astronauti possano non fare ritorno a casa.

Il primo ad esporre il curioso progetto è stato Simon 'Pete' Worden, direttore del Nasa’s Ames Research Center. “Il programma - spiega lo scienziato - è orientato a rendere ospitali altri mondi”. Tuttavia, secondo quanto si apprende, gli investimenti per la 'missione sola andata' sarebbero particolarmente esosi: 100.000 dollari per la Nasa e un milione per il Darpa.
L'obiettivo delle due agenzie governative americane è inviare alcuni astronauti su Marte per crearvi una colonia permanente. Ciò significa lasciare la Terra per non farci più ritorno. E ai coloni di nuova generazione spetterebbe una sorta di 'Survivor' nello spazio, ovvero dovrebbero procurarsi cibo e acqua e quant’altro per rendere la propria sopravvivenza simile a quella condotta sul nostro pianeta.

Inoltre, tra le numerose idee statunitensi c'è perfino la creazione di un' ‘industria marziana’ che renderebbe il pianeta rosso simile ad un hub, ossia un punto di appoggio per le eventuali future missioni e per quanti volessero, un giorno, progettare un viaggio interplanetario. Infatti, lo scopo del programma non sarebbe solo quello di riprodurre un habitat simile a quello terrestre, ma anche un risparmio considerevole di denaro viste le cifre spropositate che, ad oggi, le missioni su Marte richiedono.

Intanto, stando alle ultime indiscrezioni, pare che la Nasa abbia già arruolato un esercito di psicologi e psichiatri al fine di studiare le possibili reazioni degli astronauti designati a compiere l''infinito viaggio', la loro resistenza all’isolamento e la lontananza (quasi) definitiva dai propri cari.

Ad ogni modo, la pianificazione della missione procede. Si prevede che tutto ciò possa essere reso possibile già nel 2030. Alla Long Now Foundation di San Francisco, Worden ha esposto la progettazione di un sistema di propulsione avanzata che possa minimizzare il consumo di carburante. Inoltre, ha spiegato come la Nasa stia ancora cercando di approntare anche dei sistemi di propulsione elettrica.

Nulla a che vedere con i coloni della Mayflower in rotta verso il Nuovo Mondo. La colonizzazione del Terzo Millennio si sposta verso mete decisamente più ‘bizzarre’ e che richiedono poche aspettative di ritorno. L’era della reale fantascienza sta appena iniziando.


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