Il primo uomo e la prima donna: la creazione nella tradizione aborigena

Ancora oggi in tutti i campi della scienza e non solo, va avanti il dibattito, che molto spesso diventa scontro, tra i “creazionisti”, coloro che sono convinti che un qualsivoglia Dio abbia creato l’essere umano a sua immagine e somiglianza, e gli “evoluzionisti”, coloro che credono che l’uomo provenga dalle scimmie e che sia arrivato alla sua attuale forma biologica tramite una lunga serie di cambiamenti.

Un interessante punto di vista che media tra queste due teorie lo si può trovare nelle antiche leggende aborigene sull’origine dell’uomo. Per i nativi australiani è impossibile spiegare con esattezza tutte le connessioni tra l’essere umano, gli animali e le altre forme di vita presenti in natura. Il fatto curioso è che la creazione di nuove vite, nella mitologia aborigena, sottointende la pre-esistenza di essere viventi senzienti, come nel mito di Yagaanamaka, nome che si può tradurre in modo approssimativo con “il calpestatore di capelli”.

C’erano una volta una donna che stava viaggiando verso sud, ed un uomo che stava seguendo la sua via verso nord. Un giorno i due si incontrarono in una pianura, e l’uomo disse alla donna:-Da dove vieni?- E la donna rispose :- Vengo dal nord e tu?- L’uomo rispose che proveniva dal sud, chiese alla donna se fosse da sola, quindi le chiese di sposarlo, e la donna accettò. Accesero un fuoco e giaquero insieme: l’uomo e la donna divennerò una cosa sola, completandosi a vicenda e dando luogo ad una nuova era. Passavano il loro tempo pescando, cacciando, raccogliendo vermi e verdure il giorno, e facendo l’amore la notte. Sarebbero stati felici di trascorrere la loro vita in questo modo, se non fosse stato per la consapevolezza che un giorno sarebbero morti.

Un giorno la donna disse:- Non abbiamo figli! Tutti gli esseri viventi hanno una prole, ma non noi!-. Era primavera, ed ella aveva osservato le uova delle tartarughe, dei pesci, degli uccellini nei nidi, e i piccoli discendenti dei mammiferi. :-Se gli uccelli, i rettili, gli insetti, e gli altri animali possono avere figli, dobbiamo averne anche noi- disse la donna, e l’uomo rispose :-Farò un bambino per te dall’argilla, così potrai allevarlo-. Quindi l’uomo prese l’argilla e la modellò in modo da renderla simile in tutto ad un piccolo uomo. A quel punto la donna disse :-Mettilo nel mio corpo in modo che io possa avere cura di lui-. Egli lo fece, aggiungendo al bambino di argilla anche del succo dell’albero del latte e della resina rossa per simulare il sangue.Quando la madre diede alla luce il bambino, il piccolo muoveva le gambe e piangeva: era nata una nuova vita. La donna esultò :- E’ vivo! E’ un piccolo uomo e un giorno verrà a caccia con me. Questo è nostro figlio, il primo mai nato da una donna!-.

L’uomo partì alla ricerca di cibo per la famiglia, saltando come un canguro, e al suo ritorno notò che al piccolo mancavano i capelli, perciò raccolse dell’erba e la piazzò sulla testa del bambino, affermando con orgoglio :- Ora assomiglia ad un uomo vero! Vivremo qui e lo guarderemo crescere-. La donna era felice, e chiese al marito :- Come lo chiameremo?- E l’uomo rispose :- Il suo nome sarà Yagaanamaka, il “Capestatore di Capelli”, e in futuro nasceranno sempre più bambini, fino a che il mondo non ne sarà pieno. E questo diventerà il loro centro totemico, dove gli uomini raccoglieranno l’erba per i figli delle loro spose-.



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