Il primo ritratto del nostro sistema solare

Era il giorno di San Valentino, e precisamente il 14 febbraio 1990, quando le camere a bordo della sonda Voyager 1 della NASA puntarono in direzione del Sole con l’obiettivo di ottenere una serie di immagini della nostra stella e dei pianeti che si era lasciata alle spalle, realizzando il primo vero “ritratto” del nostro Sistema Solare.

Per ottenere un mosaico di 60 immagini, il Voyager 1 fece parecchie foto del Sistema Solare interno ad una distanza di circa 6,4 miliardi di chilometri e a circa 32 gradi sopra il piano dell’eclittica dove si muovono tutti i pianeti (a parte Plutone, declassato nel 2006 a pianeta nano, e membro della fascia di Kuiper, ossia della fascia di asteroidi oltre l’orbita di Nettuno).

Qui 39 frame a grand’angolo legano fra loro sei dei pianeti del nostro sistema solare. Nettuno, il più esterno, è ad una distanza 30 volte maggiore della distanza Terra-Sole. Il nostro Sole è l’oggetto luminoso che osserviamo nella parte centrale del cerchio formato da vari frame. L’immagine a grand’angolo del Sole è stata ottenuta con il filtro più scuro della camera, e con il tempo di esposizione più breve (5 millesimi di secondo) per evitare il fenomeno di saturazione della luce. Il Sole è solo un quarantesimo del diametro che avrebbe se osservato dalla Terra, ma è ancora molto luminoso, circa 8 milioni di volte più luminoso della stella più luminosa del nostro cielo, Sirio. Il risultato è un’immagine con varie riflessioni nella camera nella banda ottica.

Le immagini a grand’angolo intorno al Sole mostrano inoltre vari artifici che si possono attribuire alla luce rifratta nella regione ottica. Queste immagini sono state ottenute con un filtro più chiaro e con un tempo di circa un secondo di esposizione. Nei rettangoli i pianeti ingranditi molte volte.

Le immagini della Terra, di Venere, Giove, Saturno, Urano e Nettuno sono state acquisite man mano che la sonda stava già costruendo il mosaico a grand’angolo, Giove si osserva ben risolto, insieme a Saturno che non mostra i suoi anelli. Urano e Nettuno appaiono più grandi di quanto lo siano, per il moto della sonda durante la lunga esposizione di 15 secondi. Da questa enorme distanza del Voyager La Terra e Venere sono dei semplici puntini luminosi.


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