Insieme al suo gruppo di ricerca, Lee ha isolato dal tessuto nervoso di blatte e locuste nove molecole capaci di uccidere il 90 per cento di batteri appartenenti alle specie Escherichia coli e MRSA, un ceppo di Staphylococcus aureus resistente all’antibiotico meticillina. Nell’essere umano, l’E. coli può essere causa di infezioni del tratto urinario, meningite, peritonite o polmonite. Lo stafilococco, invece, colpisce l’organismo con infezioni purulente.
Le molecole isolate dai ricercatori sono sintetizzate esclusivamente nelle cellule del cervello e del sistema nervoso degli insetti. Si tratta di proteine ad azione antimicrobica capaci di attaccare i batteri senza danneggiare le cellule umane. Per spiegare l’esistenza di tali antibiotici naturali nel corpo degli insetti, i ricercatori chiamano in causa l’adattamento a particolari nicchie ecologiche: “Gli insetti spesso vivono in ambienti sporchi e insalubri dove possono incontrare molti tipi di batteri, ed è quindi normale che abbiano evoluto strategie per proteggersi da questi microrganismi patogeni”.
Attualmente, i ricercatori stanno sperimentando le proteine individuate contro gli Acinetobacter, batteri che vivono in acqua o nel suolo causando polmonite o infezioni del sangue. Anche se saranno necessari anni prima che i test provino l’efficacia e la sicurezza di questi composti, la speranza è di sconfiggere batteri antibiotico-resistenti o sostituire quelle terapie che presentano gravi effetti collaterali.
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