L'Ams in giro per lo spazio a caccia di antimateria

A caccia di antimateria nello spazio per scoprire l'esistenza di eventuali universi paralleli al nostro. E' l'operazione lanciata dal premio Nobel Samuel Ting e da Roberto Battiston, dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), che coinvolge 16 nazioni, 60 università e centri di ricerca e 600 fisici.


La sfida del mistero è stata assegnata all'Alpha Magnetic Spectrometer (AMS), che grande come un monolocale e pesante quasi otto tonnelate, cercherà tracce dell'antimateria liberandosi nello spazio in assenza di gravità, ancorato alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss). "Se il magnetometro catturerà qualche antinucleo di eliogli gli antimondi non saranno più una concezione fantastica", dichiara Battiston.

L'avventura di Ams sembra nascere in merito alle spiegazioni degli scienziati sulla nascita dell'universo. "Al momento del Big Bang, il grande scoppio iniziale dal quale sono nate stelle, pianeti e noi stessi, esisteva materia e antimateria. Poi è successo qualcosa per cui è prevalsa la materia, ma dove sia finita l’antimateria nessun lo sa".

"Il guaio - proseguono gli esperti - è che materia e antimateria se vengono a contatto si distruggono reciprocamente". E per acchiappare l’antimateria "nascosta nei raggi cosmici bisogna andare fuori dell’atmosfera terrestre – chiarisce ancora Battiston – perché quando incontrano lo strato d’aria, interagendo si trasformano".

Si riparte quindi alla scoperta di altri mondi. In particolare grazie al nuovo amministratore nominato dal presidente Obama che ha ripristinato la missione di Ams dietro la spinta del Congresso. Dopo il disastro dello shuttle Columbia 2003, infatti, la Nasa aveva cancellato ogni possbilità di avviare il progetto, al quale oggi l'Italia collabora in prima fila con una quota del 25 per cento dell’investimento complessivo di 150 milioni di euro.

Attraverso l’Agenzia spaziale italiana, scienziati ed industrie italiane hanno partecipato alla realizzazione di Ams, come ad esempio i rilevatori al silicio necessari per intrappolare le antiparticelle. A breve il rilevatore verrà sistemato a bordo dello shuttle Endeavour che lo porterà sulla stazione spaziale nel febbraio del prossimo anno. Ad accompagnarlo, l’astronauta italiano Roberto Vittori.

tratto da: http://www.nextme.it/

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