Si chiama R136a1, con massa pari a circa 265 volte quella del Sole e una luminosità 10 milioni di volte maggiore, è stata osservata utilizzando una combinazione di strumenti del Very Large Telescope dell’Eso, l’osservatorio astronomico europeo che si trova in Cile.
Gli esperti fino ad oggi ritenevano che non potessero esistere stelle con una massa superiore a 130 volte il Sole. Si stima invece che il 'mostro stellare' quando ha iniziato a brillare aveva una massa perfino pari a 320 volte quella solare.
La Nube di Magellano, tuttavia, "è quella zona dell'Universo dove spesse nubi di gas e polvere stanno collassando a formare elementi più densi", spiega Crowther. Infatti, "alcune grandi stelle bruciano per una vita luminosa ma breve, che le porta a esplodere come supernove e dunque a scagliare nello spazio materiali pesanti". Secondo gli scienziati, inoltre, R136a1 sta anche perdendo progressivamente la sua massa.
Il team britannico ha però anche osservato altre numerose stelle giovani di grande massa, con temperature di oltre 40 mila gradi, cioè sette volte più calde del Sole. Il centro di ricerca europeo ESO opera in Germania attraverso una serie di strumenti di osservazioni situati nella regione andina del Paranal: luogo in cui si offrono le migliori condizioni possibili per l'osservazione planetaria da terra.
tratto da: Augusto Rubei
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