Scoperta la Genesi delle prime stelle dell'Universo.

Erano gigantesche, superavano centinaia di volte la massa del Sole, le prime stelle comparse nell'universo alla fine della cosiddetta "Eta' buia", a poche centinaia di milioni di anni dal Big Bang.
La loro enorme massa e' stata cruciale per innescare le reazioni che poi hanno dato forma all'universo che vediamo oggi. A descriverle per la prima volta e' una ricerca pubblicata questa settimana su Science e coordinata dagli Stati Uniti, con la Columbia University di New York. Capire come si formarono le prime stelle e' una delle principali questioni dell'astrofisica.

Si ipotizza che esse nacquero da nubi calde composte dai due gas primordiali, idrogeno ed elio, che si raffreddarono e si condensarono. Un passaggio chiave di questo processo di raffreddamento sono state le collisioni avvenute fra ioni positivi e negativi dei gas che diedero origine alle molecole di idrogeno (H2).
La simulazione pubblicata su Science ricostruisce queste collisioni e appare in accordo con le teorie. Essa mostra in modo chiaro che il processo di raffreddamento dei gas e' avvenuto tramite rotazioni di bassa energia degli atomi all'interno delle nubi primordiali.

Al raffreddamento ha fatto seguito un addensamento dei gas e da questo processo sono emerse le prime stelle, la cui massa e' stata cruciale per le evoluzioni cosmiche successive.
Per esempio, spiega l'astronomo Volker Bromm dell'universita' del Texas ad Austin in un commento all'articolo, l'emissione di radiazioni energetiche provenienti dalla stelle e' dipesa dalla massa stellare.
Queste radiazioni hanno caricato di energia l'idrogeno nello spazio circostante la stelle, dando origine a un processo, cosiddetto di reionizzazione, prolungato nel tempo, che ha trasformato l'idrogeno e l'elio neutrali nel plasma ionizzato, ovvero elettricamente carico, che osserviamo oggi nell'universo.
La simulazione che ha svelato il volto delle prime stelle, sottolinea Bromm, potrebbe aiutare a capire anche come si sono formate le prime galassie e le prime stelle di piu' piccole dimensioni che si evolvono molto lentamente e che per questo, secondo Bromm, esistono ancora, a circa 13 miliardi di anni dalla nascita.

Questi fossili dell''Eta' buia' dell'universo, rileva l'astronomo, potrebbero essere facilmente 'scovati' perche' potrebbero nascondersi anche non lontano da noi, nell'alone che circonda la Via Lattea.

tratto da: http://www.ansa.it/

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