Ecco il primo pianeta alieno fotografato

Non ha ancora un nome, ma è il primo pianeta fotografato al di fuori del nostro sistema solare. Si tratta di un pianeta simile al nostro Sole, dalle dimensioni otto volte superiori a quelle di Giove, ma molto lontano dalla sua stella ospite.

Per dare un'idea, la distanza che separa tale corpo celeste dal suo “sole” è 300 volte lo spazio che intercorre tra noi e il nostro Sole. Gli astronomi erano già a conoscenza della sua esistenza dal 2008.

Ma solo da poco utilizzando la luce visibile dalle osservazioni dei telescopi sulla Terra, hanno potuto immortalarlo. In un primo momento, gli astronomi hanno creduto di poter ammirare il pianeta alieno solo in deterimante circostanze, a seguito di un allineamento astrale particolare, ma tale limitazione è stata smentita. "Le nostre nuove osservazioni hanno escluso tale possibilità legata all'allineamento, e confermano pertanto che il pianeta e la stella sono collegati gli uni agli altri", ha spiegato David Lafreniere, che ha guidato il gruppo di ricerca che ha scoperto il pianeta.







Le nuove osservazioni sono state realizzate grazie ai nuovi mezzi ad alta risoluzione ottica utilizzati presso l'Osservatorio Gemini. Quest'ultimo è frutto di una collaborazione internazionale che prevede due telescopi identici a 8 metri, situati a Mauna Kea, nelle Hawaii e a Cerro Pachon nel Cile settentrionale.
Qualche notizia. Secondo le stime, la stella ospite ha una massa di circa l'85% di quella del nostro Sole. Si trova a circa 500 anni luce di distanza, tra un gruppo di giovani stelle chiamato Upper Scorpius, formatosi circa 5 milioni di anni fa. L'esopianeta, invece, ha una temperatura stimata di oltre 2.700 gradi Fahrenheit (circa 1.500 gradi Celsius). Ciò lo rende molto più caldo di Giove. L'alta temperatura è legata all'età relativamente giovane del sistema di cui fa parte.
Prospettive future. Usando Gemini, gli astronomi contano di misurare con precisione la velocità del pianeta extrasolare rispetto alla sua stella. Questo potrebbe aiutarli a determinare se il pianeta stia seguendo un'orbita quasi circolare - come ci si aspetterebbe se veramente si fosse formato lontano dalla sua stella - o se si trovi in un'orbita non circolare. In questo caso, si potrebbe ipotizzare che si sia formato vicino alla stella ma sia stato scaraventato via a seguito di un incontro con un altro pianeta alieno.

Troppo presto per dirlo. Intanto gli studiosi continuano ad osservare: "Senza l'ottica adattiva, non saremmo riusciuti a farlo” ha detto Lafreniere. "L'atmosfera sfoca l'immagine di una stella, rendendo il pianeta non rilevabile. L'ottica adattiva rimuove questa sfocatura e fornisce una migliore visione di oggetti deboli molto vicini alle stelle".

tratto da: http://www.nextme.it/

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