Colorare i tetti di bianco può contribuire a raffreddare le nostre città

Possono dei tetti colorati contribuire a tagliare le emissioni di anidride carbonica? Si, secondo il Lawrence Berkeley National Laboratory. L'idea è vagata per gli ambienti accademici da anni, ma solo ora un nuovo studio sembra dare dimostrazione di quanto i colori chiari possano contribuire a creare edifici a basso impatto ambientale.


Non solo: colorare i tetti di bianco taglierebbe le emissioni di anidride carbonica, e contribuirebbe a rendere le nostre città più fresche, raffreddando in piccola parte il mondo intero.

I tetti bianchi riflettono molta più luce di tetti colorati con tinte scure. Se l'edificio è provvisto di aria condizionata, si risparmierebbe anche sulla bolletta, dato che i condizionatori potrebbero lavorare di meno.

Un tetto nero, oltre che innalzare la temperatura di edifici e città, ha anche un'effetto meno noto: riscalda l'atmosfera, irradiando energia che viene assorbita dalle nubi più basse e rimane intrappolata dall'effetto serra, contribuendo al riscaldamento globale.

Il Segretario dell' Energia americano Steven Chu ha annunciato una serie di iniziative del Dipartimento dell' Energia per implementare le tecnologie di raffreddamento dei tetti degli edifici federali. "Avere tetti freddi è uno dei modi più veloci e meno costosi per ridurre l'emissione di anidride carbonica ed iniziare il difficile lavoro di rallentamento del cambiamento climatico globale" spiega Chu. "Dimostrando i benefici di tetti freddi nei nostri edifici, il governo federale può guidare la nazione verso edifici più sostenibili, riducendo l'impronta ecologica federale e facendo risparmiare soldi ai contribuenti".
I Berkeley Lab hanno esaminato attraverso le strumentazioni della NASA l'impatto che i tetti bianchi potrebbero avere sul clima mondiale. Per l'estate dell'emisfero nord, hanno calcolato che l'introduzione di tetti e pavimentazioni riflettenti potrebbero compensare per 57 gigatonnellate di anidride carbonica (1 gigatonnellata equivale a 1 miliardo di tonnellate), il doppio delle emissioni mondiali di anidride carbonica nel 2006, nell'arco di due anni.

"Due anni di compensazioni delle emissioni è molto" sostiene Hashem Akbari, co-autore dello studio, "ma paragonato a cosa dobbiamo fare, è solo pezzettino del problema. Abbiamo riversato anidride carbonica nell'atmosfera per gli ultimi 200 anni come se non ci fosse un futuro".

Art Rosenfeld, fisico del Berkeley Lab che aveva già effettuato uno studio nel 2008 assieme a Akbari, afferma che "se tutti i tetti urbani adatti allo scopo, dai tropici alle regioni temperate, fossero convertiti al bianco, compenserebbero per 24 gigatonnellate di anidride carbonica, ma una tantum. Comunque, se consideriamo che i tetti rimangono in piedi per un periodo medio di 20 anni, possiamo calcolare un tasso annuo di 1,2 gigatonnellate per anno. Questa compensazione coprirebbe le emissioni di 300 milioni di automobili in 20 anni!".

Lo studio si basa sulla colorazione dei tetti e della pavimentazione tale da fornire un albedo (il potere riflettente di una superficie) di rispettivamente 0.25 e 0.15. Questo significa che i tetti neri (con albedo 0) non dovranno essere rifatti da zero con materiali e vernici di bianco puro (con albedo 1), ma solo colorati con colori più chiari.

I tetti e le pavimentazioni stradali costituiscono il 50-65% delle aree urbane, ed assorbono calore, rendendo le città più calde rispetto alle aree rurali circostanti.

Di certo colorare i tetti non è il metodo risolutivo per ridurre il riscaldamento globale: si prevede che, se le emissioni di anidride carbonica non dovessero rallentare, il globo si riscalderà di circa 3°C nei prossimi 40-60 anni.

La colorazione dei tetti e delle superfici urbane potrebbe contribuire ad un abbassamento pari a 0,01°C, contro i 0,05°C annui necessari per mantenere la temperatura attuale fino ai prossimi 60 anni.

Ma di certo aiuterebbe a risparmiare un po' di energia, e a rendere le nostre città più vivibili.

tratto da: http://www.ditadifulmine.com/2010/07/cratere-di-meteorite-scoperto-con.html

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