Fu davvero una cometa ad estinguere i mammut?

Piccole sfere di funghi e feci potrebbero smentire la teoria che vede l'inizio di una morsa glaciale 12.900 anni fa dovuta ad un oggetto roccioso proveniente dallo spazio, esploso sopra il Nord America.


Che la temperatura sia calata circa 12 mila anni fa pare essere ormai stato accertato. Campioni di suolo, ritrovamenti geologici e lo studio del ghiaccio hanno confermato un drastico calo delle temperature. Ma fino ad ora, nulla forniva una risposta conclusiva a cosa avesse provocato questo raffreddamento della Terra.

Il raffreddamento inoltre ha coinciso temporalmente con la scomparta di mammiferi come i mammut, e con la nascita dell'agricoltura in Medio Oriente. La teoria più considerata per spiegare questo evento è quella di un bombardamento di frammenti di cometa o di asteroide, che avrebbe innescato incendi e sciolto parte del ghiaccio nordamericano, dando inizio ad un drastico calo delle temperature.

Ma la teoria dell'esplosione di una cometa o di un asteroide pare essere errata, stando a quanto sostiene Andrew C. Scott, paleobotanico della Royal Holloway University di Londra.

La prova principale alla teoria dell'esplosione di un corpo roccioso è costituita da sfere di carbonio ritrovate in strati di sedimenti carbonizzati nel Nord America, e datate proprio al periodo del raffreddamento globale. Queste sfere sarebbero materiale organico soggetto ad intenso calore, dopo che i frammenti del corpo roccioso sono esplosi e precipitati sulla Terra, innescando incendi nel continente nordamericano.

Scott tuttavia ha rilevato sfere di carbonio simili in strati di terreno precedenti al periodo ipotizzato per l'esplosione, mettendo in discussione il fatto che questi reperti possano essersi formati a causa dell'evento cosmico.

In aggiunta, il team di Scott ha rilevato che le sfere sono simili a palline di funghi ritrovate in era moderna ed esposte a temperature e pressioni inferiori a quelle di un'esplosione dovuta ad un asteroide, ma a temperature medio-basse dovute ad incendi.

Funghi e piante sono noti per creare formazioni simili per sopravvivere a condizioni avverse. Senza contare che queste sfere sembrano somigliare parecchio alle feci di insetti moderni. "Tutte quese particelle sono di origine biologica, e non legate ad intensi incendi o a impatti cosmici" spiega Scott. "La stampa ed il pubblico sono molto interessati a spiegazioni di natura catastrofica. Ma è importante che, quando le prove mostrano che non funzionano, le teorie precedenti vengano abbandonate".

La teoria di Scott sembra essere convincente, ma presenta qualche problema. Ad esempio, quello dei nanodiamanti, diamanti microscopici spesso trovati assieme alle sfere di carbonio e che generalmente si formano a seguito di un impatto extraterrestre.

Nel suo studio, Scott non parla di nanodiamanti, ed anche se il suo team sembra aver raccolto prove su queste formazioni, non sono ancora pronti per la discussione. Il ricercatore suggerisce però che questi nanodiamanti potrebbero non essere nanodiamanti, visto che ci sarebbero somiglianze tra i presunti diamanti e le spore di alcuni funghi.

Questo è valido per alcuni nanodiamanti, che non mostrano una struttura cristallina coerente con quella di un impatto celeste. Ma quelli ritrovati sull' Isola di Santa Rosa in California, risalenti a circa 13.000 anni fa, hanno una struttura coerente alla teoria dell'impatto, e già osservata in località della Terra in cui si da per certo un impatto distruttivo di origine extraterrestre.

Lo studio quindi non pare essere conclusivo, non escludendo definitivamente la teoria dell'asteroide. E la questione rimane ancora aperta, anche perchè Scott non sembra fornire una spiegazione al raffreddamento ed all'estinzione nel Nord America. Ma a mio parere è un buon esempio di come la scienza debba sempre mettersi in discussione, ed abbracciare nuove ipotesi e teorie man mano che si continua nella ricerca.

tratto da: http://www.ditadifulmine.com/

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