Una supernova molto strana


Era il 2002 quando KAIT (Katzman Automatic Imaging Telescope), il sistema automatico di osservazione installato presso il Lick Observatory, individuò l'accensione di una supernova nella galassia NGC 1821. L'esplosione stellare, battezzata SN 2002bj, venne sbrigativamente catalogata come una supernova di Tipo II e subito archiviata.

Lo scorso giugno, mentre cercavano dati relativi alle supernovae per un loro impiego quali candele campione, Dovi Poznanski e il suo team si imbatterono in SN 2002bj e immediatamente si resero conto dell'errore di classificazione. Nello spettro, infatti, era completamente assente l'idrogeno, inoltre sembrara fare la sua comparsa il vanadio, un elemento mai riscontrato in uno spettro di supernova. Ma non era questa l'unica particolarità di SN 2002bj.
Ricostruendo la curva di luce dell'evento, gli astronomi notavano anche l'incredibile rapidità con la quale la supernova aveva perso luminosità ed era scomparsa dal campo visivo. Di solito una supernova resta visibile per tre o quattro mesi, ma nel caso di SN 2002bj il tempo trascorso dall'accensione fino al suo ritorno nel buio del cosmo era stato solamente di 27 giorni. C'era dunque il sospetto fondato che si potesse trattare di un nuovo tipo di supernova.
L'idea del possibile scenario cui ricondurre SN 2002bj è venuta a Poznanski andando a rileggere uno studio pubblicato su Astrophysical Journal Letters nel 2007 relativo ad AM Canum Venaticorum, un sistema stellare composto da due nane bianche. In tale sistema, quando la componente primaria accumula una quantità sufficiente di elio, si innesca un'esplosione termonucleare che coinvolge il suo strato più esterno. Si tratta di un fenomeno piuttosto comune (si parla di accensione di una nova), ma di solito il materiale accumulato dalla stella a spese della compagna è idrogeno.
Se lo scenario è applicabile a SN 2002bj, l'esplosione osservata sarebbe quella di una nova particolarmente energetica, in grado di sintetizzare un elemento pesante quale il cromo. Dato che il cromo è destinato a decadere prima in vanadio e poi in titanio, la presenza del vanadio nello spettro di SN 2002bj non è poi così sorprendente.
Il termine più adatto per l'esplosione avvenuta nella galassia NGC 1821, dunque, non sembra essere quello di supernova, bensì quello di "super nova" o, come scherzosamente ha suggerito Cristopher Stubbs (Harvard University) giocando sul fatto che la sua luminosità è stata un decimo di una supernova di tipo Ia, siamo in presenza di una "supernova .Ia".

tratto da: http://www.coelum.com/

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