Uno Scrigno STELLARE davvero stupendo..


Il primo ad annotare la presenza dell’ammasso Kappa Crucis fu Nicolas Louis de Lacaille quando, intorno al 1751-52, lo osservò dai cieli del Sudafrica. Ma chi si accorse delle variopinte meraviglie racchiuse in quel piccolo gruppetto di stelle fu Sir John Herschel che, verso il 1830, coniò per descriverlo il nomignolo di “Scrigno di gioielli”. Un nome importante, ma sicuramente azzeccato. Per chi nutrisse qualche dubbio, gli basterà dare un’occhiata alle incredibili immagini diffuse nei giorni scorsi dall’ESO e dal telescopio spaziale Hubble.

Gli astronomi dell’ESO, infatti, hanno puntato verso l’ammasso – conosciuto ufficialnente come NGG 4755 – sia la fotocamera ad ampio campo di cui è dotato il telescopio da 2,2 metri dell’Osservatorio cileno di La Silla, sia lo strumento FORS1 del Very Large Telescope (posto sul Cerro Paranal in Cile). Mentre il primo telescopio ha permesso di immortalare anche gli immediati dintorni di NGC 4755, con il secondo sono state ottenute riprese più ravvicinate, con il risultato concreto di poter godere di alcune tra le più belle e dettagliate immagini dello Scrigno mai catturate con osservazioni al suolo.
Altri incredibili dettagli, infine, sono stati svelati ricorrendo alle fantastiche riprese del telescopio spaziale Hubble. Le immagini sono state ottenute prima dell’ultimo aggiornamento del telescopio spaziale, quando cioè su Hubble era ancora operativa la vecchia Wide Field Planetary Camera 2 e sono il risultato di osservazioni effettuate attraverso sette differenti filtri. Questo ha permesso di catturare la luce di NGC 4755 dal vicino infrarosso fino al lontano ultravioletto, con una ricchezza di dettagli davvero fantastica.
La varietà di luminosità e di colore delle “gemme” dello Scrigno è resa possibile dai differenti tempi evolutivi delle stelle dell’ammasso. Le stelle più massicce, infatti, raggiungono più rapidamente lo stadio di gigante e supergigante colorandosi di un rosso più o meno acceso. L’ammasso di Kappa Crucis è abbastanza giovane – la sua un’età è di 16 milioni di anni – e dista dalla Terra circa 6400 anni luce. Le sue stelle più brillanti hanno masse pari a 15-20 volte quella del Sole, mentre la massa delle stelline più deboli che possiamo scorgere nelle riprese di Hubble è circa la metà di quella del Sole.
Immagini tutte da gustare, dunque, anche solo da un punto di vista estetico. Anche chi è poco interessato al loro spessore scientifico, infatti, troverà nella fantastica varietà di colori e di luci dello Scrigno uno scorcio di rara bellezza, un delizioso assaggio delle meraviglie dell’Universo.

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