Poppi, il fantasma di Matelda


Un borgo, un castello, una nobile famiglia e un fantasma. Questa è la storia di Matelda, un’avvenente donna che nel 1200 fu l’ennesima vittima di un matrimonio combinato.


Siamo a Poppi nel Casentino. Poppi è un meraviglioso borgo medievale e sorge su un colle, alla destra dell’Arno per chi viene da Firenze. Alla sommità del borgo signoreggia il Castello dei Conti Guidi, antico casato toscano, campioni del ghibellinismo, di cui si hanno notizie fin dal X secolo.

Matelda, fu data in sposa ad un Conte Guidi, avanti negli anni e spesso lontano da casa, intento a combattere le sue battaglie.

Lei, donna appassionata, amante dell’amore e degli innumerevoli e aitanti giovani che frequentavano la sua dimora, trovò in quest’ultimi una piacevole alternativa alle tristi notti solitarie che l’attendevano.

I giovani non si facevano pregare e soddisfacevano i suoi desideri. Quello che però non sapevano gli sprovveduti cavalieri era che Matelda non era una stupida e non avrebbe mai permesso che le sue storielle uscissero dalle mura entro le quali si consumavano.

Matelda faceva uscire i giovani tramite un passaggio segreto. Un pozzo. Una trappola in cui le ignare vittime venivano fatte a pezzi dalle lame che spuntavano dal fondo.

Tutto nella norma. Poi, però, a sparire furono i giovani di Poppi e le cose cambiarono. Gli abitanti del borgo s’insospettirono e quando i dubbi divennero certezza assalirono il castello e, approfittando dell’assenza del nobile marito, rinchiusero la perfida Matelda nella torre, dove morì di fame e di sete.

Da allora, la “Torre dei Diavoli”, come venne chiamata, è ancora oggi, la residenza dello spirito di Matelda che attende giovani spasimanti per soddisfare le sue voglie immortali.

Agli innumerevoli turisti che visitano l’antico maniero in cerca dell’affascinante fantasma, si consiglia di non essere sprovveduti, c’è chi giura che Matelda abbia conservato tutta la sua bellezza, resa ancora più intrigante dal fascino della morte. (L.C.)


tratto da: http://www.gialli.it/ 

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