BORGHEZIO VA ANCORA A CACCIA DI UFO


Questa volta l’onorevole Mario Borghezio sale in cielo a caccia di extraterrestri. Abituato a scendere in campo contro gli extracomunitari, tenta il salto di qualità impegnandosi nell’impresa che ha sempre attirato l’uomo da che c’è il mondo, vuole scoprire se c’è vita oltre la Terra. Il «condottiero» leghista è convinto che Stati Uniti, Russia, anche le autorità militari italiane nascondano numerose segnalazioni di Ufo. Crede al complotto delle superpotenze, lo ha denunciato dai microfoni di Radio Padania Libera e, a settembre, al Parlamento europeo ha chiesto che «tutti gli Stati membri tolgano il segreto apposto sugli avvistamenti».


Perché americani e russi avrebbero censurato quei fatti? «Gli uni - risponde - pensavano che fossero gli altri a crearli. Era il periodo della Guerra Fredda e dei reciproci sospetti». Borghezio prende spunto dalla notizia di 3-4 Ufo avvistati a Caselle nel 1970 per lanciare l’idea di costituire un gruppo di studio a Milano.

La Guerra Stellare di Borghezio parte dal 30 novembre 1973: «Ecco i documenti, ne parlò anche La Stampa». Quella sera all’aeroporto di Caselle ci fu un avvistamento radar-visuale, 3-4 Ufo. E’ quanto ha ricordato domenica, a Firenze, a un convegno, il presidente del Centro ufologico nazionale (Cun), Roberto Pinotti.

Per Borghezio è manna che cade dalle nuvole: «Ci vuole un centro studi che s’impegni in questa nuova battaglia: tutti devono poter prendere visione di tali documenti, per poter arricchire la conoscenza universale, scientifica e politica».

L’europarlamentare crede davvero agli Ufo?

«Li inseguo da un anno - ammette l’esponente del Carroccio -. All’inizio ero scettico al 99 per cento. Oggi non metterei la mano sul fuoco sul fatto che non esistono».

A sostegno delle sue tesi, porta la consulenza dello scienziato Tullio Regge, il quale (pure lui europarlamentare dal 1989 al 1993, non contestualmente a Borghezio) non ricorda, senza smentire, il colloquio con il leghista: «Ci possono - dice - essere fenomeni atmosferici e cadute di meteoriti all’origine di certe visioni».

«Studiare certi fenomeni è opportuno», riprende Borghezio, ricordando che il governo britannico sta per pubblicare gli avvistamenti Ufo del periodo 1950-2007. «E Torino - aggiunge - ha sempre avuto un ruolo di primo piano in questo campo, con il giornalista autonomista Gianni Settimo e la sua rivista Clypeus, con lo stesso Peter Kolosimo che qui pubblicò i suoi primi libri».

Extracomunitari, extraterrestri: a Borghezio ciò che è «extra» sta stretto? «Anzi, io vesto extralarge, ma per trovarlo vado in Francia».

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tratto da: http://www.lastampa.it/

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