Uno strano “nastro” ai confini del Sistema Solare



La sonda IBEX (Interstellar Boundary Explorer) della NASA ha permesso di costruire la prima mappa dei confini del Sistema Solare e della sua posizione nella Via Lattea. Queste osservazioni stanno cambiando la nostra visione dell’interazione tra il Sole e la galassia che lo ospita.




La sonda IBEX ha lavorato per sei mesi misurando e contando le particelle note come “atomi neutri energetici”. Questi si creano in una zona del Sistema Solare chiamata “regione di confine interstellare”. Essa altro non è che il luogo dove le particelle del vento solare iniziano a collidere con il materiale esistente nello spazio tra le stelle. In altre parole il vero confine della nostra casa cosmica. Questi atomi sono ricacciati indietro verso il Sole a velocità che vanno da circa 200000 a più di 4 milioni di chilometri all’ora. Essi non producono alcuna luce visibile dai telescopi convenzionali e quindi sono riscontrabili sono con gli speciali rivelatori posti a bordo dell’IBEX. La mappa ottenuta mostra la regione di confine tra la nostra eliosfera (l’involucro magnetico che protegge come uno scudo l’intero sistema planetario) ed il mezzo interstellare, popolato dai più pericolosi raggi cosmici che viaggiano nello spazio. Per la prima volta cominciamo veramente a capire che posto occupiamo nella galassia. Come sempre, però, nelle immagini si è manifestato qualcosa di inatteso: uno stretto “nastro” luminoso che non è riconducibile a nessun modello teorico.


La struttura non è stata individuata dai Voyager che hanno attraversato direttamente questa regione di confine. In parole povere le due celebri navicelle hanno mancato l’appuntamento con la misteriosa struttura, al pari di stazioni meteorologiche che non si accorgono di una tempesta che circola in mezzo a loro. Cosa rappresenti questa strana fascia di emissione è ancora un mistero, che solo nuove osservazioni e studi potranno risolvere. Stiamo con orecchie e occhi ben aperti…



NOTA AGGIUNTA IN DIRETTA (o quasi…): La prima parziale spiegazione della striscia o fascia più luminosa si può vedere chiaramente nella figura che segue. Essa rappresenterebbe la parte della superficie della specie di “palloncino” (che rappresenta l’eliosfera del Sole e che protegge l’intero Sistema Solare) che viene più pesantemente colpita dalla radiazione cosmica interstellare. In altre parole la regione le cui tangenti sono parallele alle linee del campo magnetico galattico. E’ come un ariete medioevale che colpisce un enorme portone. La parte più avanzata è quella che subisce l’urto maggiore. Il fatto che sia così luminoso indica una violenza delle radiazioni cosmiche ben più importante di quanto si pensasse prima. Evviva lo scudo solare e speriamo che sia sempre alla sua altezza…



tratto da: http://www.astronomia.com/2009/10/19/uno-strano-%e2%80%9cnastro%e2%80%9d-ai-confini-del-sistema-solare/

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