L'arte pittorica ha sempre rappresentato, nei secoli passati, soggetti concreti: paesaggi, icone religiose, personaggi storici, credenze popolari.
Come spiegare allora, la presenza di dischi volanti sullo sfondo di pitture del Settecento?
Nel primo quadro, dietro l'immagine della Madonna, è stato scoperto, per la prima volta dall'Architetto Daniele Bedini, la raffigurazione di un disco volante. L'oggetto appare sulla destra della tela, di forma ovoidale, luminoso e sembra in movimento nel cielo.
Alcuni hanno identificato lo strano elemento con la stella di Betlemme.
Ma come è possibile che una raffigurazione simbolica importante come quella della stella miracolosa, sia rappresentata da uno strano oggetto di colore metallico opaco? E come è possibile che, dall'altra parte della tela, sia stato dipinto anche il sole: in un contesto diurno, cosa c'entra il passaggio della stella? Come poteva essere visibile?
Altro quadro sul quale riflettere, è La Natività del Pinturicchio, risalente agli inizi del Cinquecento e conservata presso la Cappella Baglioni, nella Chiesa di Santa Maria Maggiore a Spello (PG).
Nel dipinto, che rappresenta anch'esso una scena tipica della Natività, con Maria, Giuseppe e il Bambinello, compresi i pastori in adorazione, è raffigurato, in alto, un elemento sferico metallico che, rispetto a tutta la raffigurazione, è sproporzionatamente grande. Sono forse entrambe prove di avvistamenti alieni? Il mistero rimane.
Certo è che, nelle epoche passate, quando la scrittura non era ancosa così diffusa, uno dei pochi mezzi a disposizione per trasferire esperienze e sapere era proprio la pittura.
Gli autori dei due dipinti hanno forse voluto nascondere e tramandare nei secoli un avvistamento alieno, a chi, con occhio attento, avrebbe potuto capire...
tratto da: http://www.strangedays.it/aliendream/ufo-300annifa.html
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