Swift fotografa Andromeda


La specialità di Swift, ben nota anche a chi mastica appena di astronomia, è quella di catturare i GRB, gli incredibili lampi di elevatissima energia generati dalla nascita di un buco nero o dalla fusione di due di essi. Da quando è entrato in servizio - era il novembre 2005 - questo osservatorio spaziale ha catturato oltre 400 lampi gamma, scovandoli fin nelle più remote profondità dello spazio.

Tra il 25 maggio e il 26 giugno dello scorso anno, però, Swift si è preso qualche momento di meritata vacanza e, anzichè dedicarsi unicamente ai GRB, ha messo nel mirino delle sua apparecchiature la galassia di Andromeda. Utilizzando il suo telescopio per l'ultravioletto ha acquisito 330 immagini di M31 a tre differenti lunghezze d'onda (a 192.8, 224.6 e 260 nanometri) per un tempo complessivo di esposizione pari a 24 ore. Dell'incredibile lavoro di assemblaggio degli oltre 85 gigabytes di dati se n'è occupata - in maniera davvero esemplare - Erin Grand, una studentessa dell'Università del Maryland. "Ci sono volute dieci settimane di duro lavoro - ha commentato - ma sono davvero molto orgogliosa del risultato ottenuto."



Soddisfazione legittima: il risultato è senza alcun dubbio davvero eccezionale ed è emozionante confrontare questa nuova panoramica di Andromeda con le immagini nel visibile alle quali siamo abituati. Nell'incredibile mosaico di M31 raccolto da Swift la regione centrale della galassia, composta da stelle più vecchie, appare di gran lunga ridimensionata rispetto alle immagini riprese nel visibile. Possiamo invece individuare molto agevolmente le regioni di recente formazione stellare, densi ammassi di stelle blu che descrivono un enorme e fantastico anello largo circa 150 mila anni luce.



Visto il risultato con M31, se i responsabili di Swift decidessero di distoglierlo ancora qualche altra volta dalla sua caccia ai GRB e indirizzarlo verso altri bersagli celesti penso nessuno avrebbe il coraggio di protestare.

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