NASA conferma: Indonesia colpita da un asteroide l’8 ottobre scorso


Non c’è pace per l’Indonesia. Colpita al cuore da un sisma devastante, diventa anche meta dei corpi celesti. I rilevatori di ultrasuoni lo confermano, non lasciando spazio a smentite. Solo ora la NASA conferma l’accaduto. L’8 ottobre, alle 11 di mattina, un asteroide si è abbattuto su Bone, nel Sulawesi del Sud, in Indonesia. L’esplosione del corpo celeste è avvenuta nella stratosfera, con una forza di esplosione di 50 kilotoni. Si è ovviamente creduto ad un terremoto ma in realtà i rilevatori di infrasuono della NASA hanno monitorato attività fino a 18mila chilometri di distanza. L’Ente Spaziale presume si trattasse di un meteorite di circa 10 metri di diametro i cui detriti, per fortuna, si sono spenti nell’oceano. La scia bianca lasciata dall’esplosione è rimasta ben visibile nel cielo per diversi minuti.


Durante le ore immediatamente precedenti all’accaduto e nelle ore seguenti si sono registrate attività sismiche di notevole forza in un’ ampia zona che va dall’Indonesa del sud fino alle isole Santa Cruz, nell’oceano pacifico. Nei comunicati emessi all’epoca di questa nuova serie di scosse si è escluso il pericolo tsunami.



Altrettanto non è stato possibile fare nei comunicati riguardanti le scosse dello stesso giorno che hanno interessato la Papua Nuova Guinea e le isole limitrofe del Pacifico. In quel caso l’allarme tsunami è stato esteso anche all’Australia e la Nuova Zelanda. Le autorità della Nuova Caledonia hanno evacuato la popolazione della costa est del Paese. L’evento è stato ovviamente documentato dai presenti.

Secondo altre informazioni, l’esplosione prodotta dal corpo celeste ha prodotto un energia pari a 50 Kilotoni, circa tre volte superiore l’energia liberata dall’esplosione della bomba atomica di Hiroshima. Peter Brown, del “Meteor Infrasound group in the department of Physics and Astronomy at the University of Western Ontario”, ha dichiarato che le dimensioni dell’oggetto dovevano essere approssimativamente tra i 16 e i 33 metri di diametro. Per fortuna, a causa dell’esplosione avvenuta tra i 15 e 20 chilometri sopra la superficie terrestre, non è accaduto nulla di catastrofico. Infine Brown conclude che probabilmente anche satelliti militari hanno visto ciò, ma non hanno ancora divulgato nulla. Si augura che ci sia una inversione di tendenza su ciò in futuro.


tratto da: http://centroufologicotaranto.wordpress.com/

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