Le prove sono ormai già in corso da diversi giorni e già sono state effettuate con successo prove di iniezione di particelle lungo il tunnel dell’acceleratore, che è un tunnel sotterraneo di 27 chilometri di lunghezza. Per poter produrre le collisioni, però, occorre portare l’intera macchina alla temperatura di esercizio, pari appunto a -271 gradi. È proprio il caso di dire che, a Ginevra, per scaldare i motori bisogna prima… raffreddarli.
Proprio ad evitare inconvenienti come la perdita di elio refrigerante, che lo scorso anno è costata l’arresto immediato del sistema e ha suscitato molte perplessità e dubbi nel grande pubblico, è stato sviluppato e messo a punto dagli scienziati il nuovo Quench Detection System. Il nuovo sistema di sicurezza e controllo dovrà essere in funzione per tutti e 9mila i magneti di cui dispone l’acceleratore.
Se tutto andrà “come da agenda”, tra circa cinque settimane i fasci di particelle, a 450 GeV di energia (che è la massima raggiungibile nella catena di iniezione), entreranno nell’acceleratore in senso orario. Non appena stabilizzate, dopo qualche ora verranno iniettate le particelle in senso antiorario. Infine, dopo una o due settimane di accelerazione e stabilizzazione, avverranno le tanto attese collisioni.
Il CERN ironicamente insiste nel far notare che, per ottenere il risultato sperato, tutto dovrà funzionare come un orologio… svizzero. E da fuori non si vede assolutamente nulla di tutti i complessi meccanismi fisici che si svolgono all’interno.
Neanche a dirlo, in maniera simile a come accaduto in occasione del precedente avvio del Large Hadron Collider, stanno già iniziando a circolare i primi articoli nei quali si rispolverano teorie che vanno dal bizzarro al fantascientifico, con condimento di qualche episodio a sfondo terroristico, utilissimi per alzare l’audience, con cui è sin troppo facile etichettare l’esperimento a cui si apprestano fior di scienziati come nato sfortunato.
Dunque, bando ai sensazionalismi da cospirazione e da complottismo anti-scienza: il Large Hadron Collider si sta preparando. Meglio non fargli troppo rumore intorno e lasciarlo, anzi, lasciare gli scienziati lavorare in santa pace.
tratto da: http://ufoonline.altervista.org/s13.htm
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